Alzi la mano chi è riuscito, a fronte di problematiche con il proprio inquilino, ovvero, con il proprio locatore, ad azionare la commissione di conciliazione gratuita prevista dall’art. 6 del d.m. del 16.01.2017.
Tale istituto, se pure previsto obbligatoriamente nei contratti di locazione, continua ad essere uno strumento sconosciuto e mai proposto ad inquilini e locatori, rimanendo una mera norma di intenti senza alcuna pratica applicazione.
Gli stessi sindacati e associazioni di categoria, ovvero professionisti della materia, che pure dovrebbero sempre di più informare e promuovere forme di componimento stragiudiziale delle liti, ignorano la natura ed il funzionamento di tali commissioni di conciliazione che hanno, peraltro, il non trascurabile pregio di essere gratuite.
Eppure la materia delle locazioni e del contenzioso in materia di diritto delle locazioni necessiterebbe sempre più di strumenti deflattivi rispetto al contenzioso giudiziale, ove peraltro, è prevista la competenza esclusiva del tribunale civile, con tempi e costi inaffrontabili per le parti.
Si pensi che oggi, anche solo per recuperare un deposito cauzionale, ovvero anche il più piccolo importo non corrisposto, l’inquilino o il proprietario, sarebbero obbligati a sostenere prima i costi per l’obbligatorio tentativo di mediazione previsto per legge con la necessaria presenza di un legale, e poi, in caso di insuccesso, i costi per radicare un contenzioso giudiziale avanti il tribunale civile di competenza.
La conseguenza pratica è che spesso si preferisce lasciare perdere, rinunciando ai propri diritti, ovvero, cosa anche peggiore, si è costretti consigliare ai propri utenti di lasciar perdere la tutela del proprio diritto per evitare di sostenere spese maggiori rispetto a quanto si dovrebbe recuperare.
Auspichiamo, pertanto, che i Comuni e le pubbliche amministrazioni di concerto con sindacati, associazioni e professionisti del settore, possano avviare un percorso virtuoso al fine di potenziare, applicare, far conoscere e rendere efficaci tali strumenti di composizione stragiudiziale delle controversie, affinché’, non si sia più costretti a dire a nessuno di lasciar perdere per la tutela dei propri diritti.